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Da marzo il gruppo RCS chiude 5 mensili

18 Gennaio 2024

Negli anni Urbano Cairo, patron dal 2016 di RCS-Corriere della Sera, secondo maggiore gruppo editoriale del nostro Paese, si è conquistato la reputazione di risanatore e in particolare di tagliatore di costi, non certo di riviste.

Ecco perché ha destato un certo stupore e un certo allarem la notizia che starebbe per rinunciare a una parte del suo core business chiudendo - a partire da marzo -Airone, For Men, In Viaggio, Bell’Europa e Antiquariato. Si tratta di 5 dei 9 mensili attualmente pubblicati dal gruppo, a cui si affiancano Il Corriere della Sera, primo quotidiano italiano in edicola, La Gazzetta della Sport, la testata sportiva a maggior diffusione, e vari settimanali tra cui DIPIU’ e Diva e Donna oltre al fatto che Rcs si conferma il primo editore online in Italia.

Testate storiche

"L’Azienda - scrive il comitato di redazione in una lettera inviata ai colleghi giornalisti - ci ha assicurato che non ci saranno licenziamenti, ma intende ricollocare tutti gli esuberi. In attesa di aprire nei prossimi giorni il tavolo delle trattative sindacali, alla presenza della Fnsi e Associazione Stampa Lombarda" il cdr "ha inviato a tutti i Direttori un comunicato sindacale con la richiesta di pubblicazione sul primo numero utile ai sensi dell’art. 34 del Contratto nazionale di lavoro".

Le testate che verranno chiuse, prosegue la lettera, "in questi anni hanno contribuito al successo dell’editore Urbano Cairo e, molti hanno superato il ragguardevole traguardo dei 500 numeri. Contestualmente, per la prima volta nella storia della Cairo Editore Spa, viene richiesto un piano di ristrutturazione in presenza di crisi, con cassa integrazione finalizzata a piani di prepensionamento".

Esuberi ricollocati

Il sindacato, si legge ancora nella lettera "ha appreso con rammarico della decisione di sospendere le pubblicazioni per le testate citate, decisione resa nota peraltro con anticipo molto stretto sia a noi che a tutti i nostri lettori e non comprendiamo come mai non sia stato possibile trovare altre soluzioni, che prevedessero un rilancio di queste testate, magari facendo ricorso all’online".

Benvengano comunque le rassicurazioni dell'azienda che "ha espresso la sua volontà di ricollocare tutti gli esuberi. Le Rsu si augurano tuttavia che vengano salvaguardate e valorizzate al meglio le competenze delle singole professionalità e che venga su questo punto aperto un ampio confronto. Esprimiamo, comunque, una forte preoccupazione per il futuro della Cairo Editore, augurandoci che l’azienda metta in campo tutte le risorse possibili per rilanciare le testate rimanenti e assicurare loro un solido avvenire".

La replica del gruppo Cairo

Dal canto suo, l’editore ribatte che “il calo delle vendite, la forte contrazione del mercato pubblicitario del settore e l’incremento dei costi hanno inciso sul risultato delle cinque testate che hanno perduto oltre 15 milioni negli ultimi dieci anni e non hanno avuto complessivamente margini positivi dal 2009. Gli interventi fatti per svilupparle e per ridurre i costi non sono stati sufficienti”.

E prosegue: “Cairo Editore finora non ha mai, unica azienda del settore, fatto ricorso a interventi di riduzione del perimetro delle testate. Purtroppo la situazione non è più sostenibile e a malincuore siamo stati costretti a sospendere le pubblicazioni dei cinque mensili, per focalizzare l’attività sulle altre testate aziendali. Confidiamo che, con il contributo di tutti, questo momento potrà essere superato, con l’auspicio di ricollocare tutto il personale interessato utilizzando i prepensionamenti”.

Scomparse 2.700 edicole in 4 anni

06 Gennaio 2024

Unioncamere-InfoCamere fotografa la sempre più difficile situazione della rete di vendita della carta stampata. Da un’elaborazione realizzata sui dati del Registro delle Imprese emerge che a fine settembre 2023 i punti vendita “puri” attivi nella vendita di giornali e periodici erano circa 13.495, ossia 2.667 in meno rispetto ai 16.162 attivi a settembre 2019.

Gli incentivi arrivati dal Governo hanno avuto un importante ruolo nell’attutire la desertificazione ma non hanno fermato l’emorragia di rivendite, alimentata dalla crisi della carta stampata. La conclusione è che in 4 anni è scomparso il 16,5% delle edicole presenti in Italia, lasciando quartieri e piccoli Comuni senza una punto vendita dove acquistare un quotidiano o una rivista.

Il calo del 16,5% rappresenta infatti un dato medio e, percorrendo il territorio, la situazione appare in alcune province decisamente più grave che in altre. Tra le province più virtuose si annoverano Bolzano e Sondrio, che grazie all’apertura di una nuova edicola nel quadriennio, vedono crescere questa tipologia di impresa, mentre Oristano mantiene tutte le sue 51 rivendite di giornali.

Si tratta delle uniche tre aree del Paese dove il settore si è mosso in controtendenza, quasi delle mosche bianche. Ovunque, nel resto d’Italia, hanno prevalso le chiusure. Tra le Province che hanno fatto peggio si segnalano Ancona, Trieste e Isernia, dove in quattro anni la contrazione delle rivendite è stata superiore al 30%, quasi il doppio della media nazionale.

Roma si conferma la provincia con più edicole, ben 1.138, anche se negli ultimi 4 anni risulta averne perse ben 300 (meno 21%). Scendono invece sotto quota 1.000 le edicole della provincia di Milano, dove restano in attività 955 rivendite, 129 meno rispetto al 2019 (-11,9%). A Napoli sono 644 i punti vendita della stampa, 77 in meno rispetto a quattro anni fa (meno 10,7%) mentre a Torino sono 501 le edicole ancora attive, in questo caso 138 in meno rispetto al 2019 (meno 21,6%).

Da uno sguardo d'insieme alle singole Regioni emerge che in Valle d'Aosta sono attive solo 26 edicole (meno 10,3% rispetto al 2019), in Molise appena 39 (meno 30,4%) mentre in Trentino - Alto Adige le rivendite si fermano a 89 (meno 17,3%).

Sul fronte opposto, la Lombardia è la Regione con il maggior numero di edicole: ben 2.268 (meno 15,9%). Seguono il Lazio con 1.464 rivendite (meno 19,7%), la Toscana con 1.148 (meno 16,2%), l'Emilia-Romagna con 1.146 (meno 19,6%) e la Campania con 1.098 (meno 11,3%). Scendono invece sotto quota 1.000 il Veneto con 971 punti vendita (meno 17,9%) e il Piemonte con 933 (meno 20,8%). 

“La riduzione delle rivendite - osserva Unioncamere - non è solo un danno per quanti continuano a preferire aggiornarsi sulla carta stampata piuttosto che su strumenti digitali, è anche un peccato sotto il profilo della crescita della componente femminile e giovanile nell’impresa”.

Considerando le quasi 12.000 imprese registrate a fine settembre (al netto, quindi, delle unità locali aggiuntive), i dati mostrano che 4.450 risultano essere imprese femminili e 701 imprese giovanili.

Ciò significa che il mestiere dell’edicolante piace molto alle imprenditrici, che in quest’ambito rappresentano più del 37% del totale delle imprese registrate, con una presenza, quindi, ben più consistente di quanto avvenga considerando il totale delle imprese (di cui le imprese femminili rappresentano circa il 22%). Le edicole guidate da donne, però, si sono ridotte nel quattro anni anche di più della media nazionale del settore, perdendo quasi 1.100 imprese (-19,6%).

Questa attività, invece, sembra piacere poco ai giovani under 35, ai quali oggi appartiene solo il 5,9% delle edicole attive nei territori italiani, 528 in meno di quattro anni fa (-43%).

Censis: 12,9% la spesa per i libri e 0,3% per i giornali

22 Dicembre 2023

Nell’ultimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese il Censis fotografa un Paese che invecchia e che rimane quasi paralizzato di fronte a paure come quella di un tracollo economico, di un clima impazzito, della povertà, di una guerra mondiale. In questo scenario cambiano anche gli obiettivi. La soddisfazione professionale non è più al primo posto: per quasi nove occupati su dieci mettere il lavoro al centro della vita è un errore. La conquista dell’agiatezza lascia il posto ad un altro tipo di lusso legato alla ricerca del benessere quotidiano, al tempo libero, alle proprie passioni, alla gestione dello stress e alla cura delle relazioni personali.

Aumenta la spesa degli italiani in lettura

A quanto pare gli italiani hanno deciso di dare maggiore importanza anche alla lettura. Il Censis sottolinea infatti che nel 2022 è aumentata del 12,9% la spesa per i libri delle famiglie italiane e dello 0,3% quella per i giornali, anche se non sono aumentati i lettori, almeno non quelli dei giornali. É pur sempre una bella notizia: è la conferma che un’inversione di rotta è possibile ed è la conferma che l’attendibilità della stampa, cartacea o online, rappresenta ancora un valore per gli italiani.

Attendibile e affidabile: così gli italiani vedono la stampa

Come si legge nel 57esimo rapporto del Censis, “la fiducia dell’opinione pubblica premia ancora di gran lunga la radio, la televisione e la stampa rispetto alla credibilità attribuita a web e social network”. In particolare, la stampa trova consenso da parte del 55,7% degli italiani per le notizie sulla pandemia e del 53,2% per quelle sulla guerra mentre la televisione è considerata affidabile sulla pandemia dal 58,0% e sull’Ucraina dal 57,0% della popolazione mentre la radio è considerato il mezzo d’informazione più affidabile dal 70,3% della popolazione.

La risalita della china

Non era scontato l’aumento della spesa per la lettura nel 2022 dopo la discesa registrata negli ultimi anni. Il Censis mette in evidenza che tra il 2007 - che è stato l’ultimo anno prima della grande crisi economica e finanziaria internazionale del 2008 - e il 2022 la spesa per libri e giornali ha subito una contrazione complessiva del 37,4%. Tanti sono gli italiani che in questi ultimi quindici anni si sono allontanati dalla lettura dei giornali. Il dato del 2022 potrebbe dunque rappresentare l’inizio di un’inversione di tendenza? E’ quello che ci auguriamo.

Settimanali e mensili resistono meglio

I quotidiani cartacei, che nel 2007 erano letti dal 67,0% degli italiani, ora sono letti dal 25,4% (-3,7% in un anno e -41,6% in quindici anni) e si registra una limatura anche per i lettori dei settimanali (-1,6%) e dei mensili (-0,6%). Gli utenti dei quotidiani online, invece, sono aumentati e sono il 33% degli italiani ( 4,7%), un numero tuttavia inferiore a quanti utilizzano i siti web d’informazione generici (il 58,1%: 4,3%). Infine, nota il Censis, gli italiani che leggono libri cartacei sono il 42,7% del totale mentre i lettori di e-book sono solo il 13,4%.

Vendite quotidiani in edicola: -11% ad ottobre

15 Dicembre 2023

Anche in ottobre si conferma in contrazione la vendita di quotidiani in edicola. Considerando le testate prese in esame da ADS-Accertamenti Diffusione Stampa, emergono nel complesso in calo del 4% rispetto al mese precedente e una flessione dell’11% rispetto alle vendite di un anno fa. In numeri assoluti, si passa da 1.276.885 copie di ottobre 2022 a 1.138.746 copie di ottobre 2023.

Il Corriere della Sera, il quotidiano generalista più letto dagli italiani, registra una contrazione del 2% (3.030 copie in meno) rispetto a settembre e dell’11% (16.410 copie in meno) rispetto a ottobre 2022 scendendo a 128.443 copie vendute in edicola lo scorso mese di ottobre. La Repubblica scende addirittura a 70.834 copie con un calo del 6% rispetto al mese precedente e del 12% rispetto a un anno prima. Stessa sorte anche per La Stampa, l’altra testata del gruppo Gedi, che registra un calo del 4% rispetto a settembre e del 14% rispetto a un anno prima fermandosi a 55.870 copie, quasi 10.000 in meno rispetto ad un anno fa.

Avvenire in controtenddenza (su base mensile)

Il Messaggero cede il 3% rispetto a settembre e il 10% rispetto a ottobre 2022. Segni moderatamente negativi su base mensile per le tre testate che fanno capo a QN: meno 2% Il Resto del Carlino, meno 3% La Nazione, meno 1% Il Giorno. Rispetto a ottobre 2022, le flessioni sono tutte a doppia cifra: meno 10% Il Resto del Carlino e La Nazione e meno 12% Il Giorno. Tra i quotidiani generalisti, spicca l’aumento di vendite dell’8% dell’Avvenire, a fronte di una contrazione del 7% su base annua.

Giù le vendite dei quotidiani sportivi

La contrazione delle vendite non risparmia nemmeno le testate sportive, tra le poche che in coincidenza con alcuni eventi sportivi riescono ad andare controcorrente registrando un incremento di vendite. Ad ottobre La Gazzetta dello Sport registra una flessione del 10% rispetto al mese precedente e del 9% rispetto ad un anno prima scendendo a 72.473 copie vendute in edicola. Ancora peggio ha fatto Il Corriere dello Sport con un calo mensile del 14% e annuo del 15% portandosi a 30.419 copie. Tuttosport, invece, resiste meglio e cede il 6% rispetto al mese precedente e il 7% rispetto a ottobre 2022 portandosi a 18.773 copie.

Economici e testate politiche: andamento contrastante

Il Sole 24 Ore registra un aumento delle vendite del 4% rispetto al mese precedente a 22.233 copie mentre Italia Oggi cede il 2% scendendo a 5.242 copie. Entrambe le testate soffrono però nel raffronto su base annua: meno 7% Il Sole 24 Ore e meno 22% Italia Oggi.

A ottobre Il Fatto Quotidiano aumenta le vendite in edicole del 2% rispetto al mese precedente, ma cede il 9% su base annua. Incremento di vendite dell’8% anche per Il Manifesto rispetto al mese prima, mentre su base annua la flessione è del 13%. Su base mensile cede l’1% Il Giornale e il 5% sia Libero che La Verità con flessioni più marcate nel raffronto su ottobre 2022: meno 5% Il Giornale, meno 11% Libero, meno 18% La Verità.

Milgiore tenuta per le testate locali

Su base mensile le testate locali hanno un comportamento più virtuoso e in alcuni casi registrano anche un aumento delle vendite in edicola come avviene per esempio a L’Adige (più 3%), L’Eco di Bergamo (più 4%) e Gazzetta di Reggio (più 2%). Altre testate registrano una variazione nulla, mantenendo le vendite sullo stesso livello del mese precedente come ad esempio Corriere delle Alpi, Gazzetta di Mantova, Gazzetta di Parma, Libertà, La Provincia di Cremona e La Tribuna di Treviso.

In altri casi le flessioni sono modeste, nell’ordine dell’1%, come ad esempio per Altoadige, La Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta di Modena, Il Mattino di Padova, La Provincia (Co-Lc-So), La Provincia Pavese e La Sicilia. Nel raffronto rispetto a un anno fa, invece, tutte le testate appaiono in flessione a conferma che il trend di lungo periodo resta in contrazione.

Le scadenze fiscali del mese di gennaio

13 Dicembre 2023

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo ai nostri Associati che i nostri esperti sono a disposizione per ogni chiarimento di natura fiscale e/o amministrativo attraverso l’area riservata del sito www.snagnazionale.it.

MARTEDÌ 2 GENNAIO

EREDI – Dichiarazione - Presentazione

IRES / IRAP - Dichiarazione Modello REDDITI e dichiarazione IRAP - Termini di presentazione e di versamento

IVA - Acquisti intracomunitari da parte di enti, associazioni ed altre organizzazioni di cui all’art. 4, quarto comma, D.P.R. n. 633/1972 - Dichiarazione e versamento

REGISTRO - Contratti di locazione ed affitto di beni immobili - Versamento imposta

BOLLO - Pagamento in modo virtuale - Versamento rata

MARTEDÌ 16 GENNAIO

DIVIDENDI - Ritenute alla fonte operate nel trimestre solare precedente - Versamento

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Imposta sostitutiva - Versamento
IL FISCO SEMPLICE Settore Fiscalità d’impresa · dicembre 2023, numero 10
REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Ritenuta d’acconto - Versamento

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE – c.d. “Tobin Tax” - Versamento

IVA - Contribuenti mensili - Mese di dicembre 2023 - Versamento – Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta

IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Attività svolte a carattere continuativo Versamento ACCISE - Versamento imposta

IRPEF / IRAP - Acconti d’imposta - Seconda o unica rata - Persone fisiche titolari di partita IVA che nel 2022 dichiarano ricavi o compensi non superiori a 170 mila euro - Versamento

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL’IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento

CEDOLARE SECCA / IMPOSTE SUI REDDITI - Contratti di locazione breve - Intermediari immobiliari - Ritenute operate - Versamento

MERCOLEDÌ 17 GENNAIO

IVA E RITENUTE ALLA FONTE – Ravvedimento - Tardivo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza

GIOVEDÌ 25 GENNAIO

IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili e trimestrali - Presentazione

MERCOLEDÌ 31 DICEMBRE

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Definizione liti - Versamento rateale delle somme dovute

IRES / IRAP - Dichiarazione Modello REDDITI e dichiarazione IRAP -Termini di presentazione e di versamento

IVA - Acquisti intracomunitari da parte di enti, associazioni ed altre organizzazioni di cui all’art. 4, quarto comma, D.P.R. n. 633/1972 - Dichiarazione e versamento

IVA – Regime speciale per i servizi e per le vendite a distanza - Dichiarazione trimestrale e versamento

REGISTRO - Contratti di locazione ed affitto di beni immobili - Versamento imposta

BOLLO - Pagamento in modo virtuale - Dichiarazione annuale

ACCISE - Gas naturale - Versamento della rata d’acconto mensile

40.000 euro per le edicole della Basilicata

04 Dicembre 2023

Parte il primo dicembre il bando lanciato dalla Regione Basilicata a sostegno delle imprese che operano nel campo dell’informazione locale e che prevede contributi specifici anche per la rete di vendita della carta stampata (maggiori dettagli sono disponibili nella sezione BANDI sull'Area Riservata del nostro sito).

Come spiega l'assessore allo sviluppo economico e al lavoro Michele Casino, il bando “è un provvedimento a favore del pluralismo finalizzato a rafforzare le tante realtà che operano quotidianamente, con i più disparati mezzi editoriali, per garantire una informazione capillare, intrattenimento e promozione dei territori. Per questo motivo - aggiunge - abbiamo finalizzato gli interventi all'introduzione di innovazioni tecnologiche, al lancio di nuove attività imprenditoriali, al miglioramento degli standard di qualità dell'informazione e della comunicazione, alla qualificazione professionale e all'incremento dell'occupazione”.

Il bando prevede cinque linee d'intervento. La linea D è quella dedicata al sostegno della vendita di quotidiani e periodici, e nello specifico alle edicole con codice prevalente Ateco 47.62.10, specie se ubicate nei piccoli Comuni e nelle aree disagiate a rischio spopolamento e per le edicole presenti come unico punto vendita del Comune. I fondi messi a disposizione per le edicole sono nel complesso 40.000 euro per un contributo massimo per ogni richiedente di 6.000 euro.

In occasione dei 30 anni dell’Associazione della stampa di Basilicata, che si sono celebrati lo scorso 2 dicembre a Matera con un confronto su “Il futuro del giornalismo nell’era dell’intelligenza artificiale’’, il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, nel ricordare i pericoli della disinformazione e delle fake news ha voluto entrare nel merito del bando appena approvato “Per quanto di mia competenza - ha dichiarato Bardi - posso solo ricordare che è attualmente aperto il bando regionale sull’editoria, in applicazione di una legge voluta dalla mia giunta regionale e poi votata all’unanimità dal Consiglio regionale. La Basilicata non aveva questa norma, e adesso ce l’ha. L’abbiamo condivisa con Assostampa e ordine dei giornalisti, in una logica di leale collaborazione. Si poteva fare meglio, soprattutto per quanto riguarda la dotazione finanziaria, ma sarà mia cura fare un incontro con tutti voi alla scadenza del bando, in modo da avere dei dati oggettivi di riferimento per capire dove e come migliorare la norma e il relativo bando”.

Bonus edicola 2023: resi noti date e termini di fruizione

01 Dicembre 2023

Bonus edicole 2023: quando e come partecipare

01 Dicembre 2023

Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha reso note le modalità di fruizione del Bonus edicole 2023 introdotto con D.P.C.M. 10 agosto 2023 a seguito della ripartizione delle risorse assegnate al Fondo straordinario per l’editoria, come già anticipato lo scorso settembre.

Le domande riguardanti il Bonus in senso stretto dovranno essere inviate dall’8 febbraio (ore 10:00) all’8 marzo (ore 17:00) 2024 mentre le domande per il rimborso del 50% delle spese sostenute dovranno essere inviate dal 15 marzo (ore 10:00) al 15 aprile (ore 17:00) 2024.

Ricordiamo che possono usufruire del bonus edicole 2023 - che mette a disposizione un importo totale di 10 milioni di euro - le imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste con l’indicazione nel registro delle imprese del codice di classificazione ATECO 47.62.10 quale codice di attività primario e/o prevalente.

BONUS UNA TANTUM FINO A 2.000 EURO (3.000 EURO PER CHI OPERA NELLE AREE INTERNE) PER SERVIZI ATTUATI NEL 2023

Il bonus prevede un contributo una tantum fino a 2.000 euro a fronte della realizzazione di almeno una delle seguenti attività effettuate nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2023:

a) realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici;
b) apertura domenicale pari almeno al 50 per cento delle domeniche su base annua;
c) fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi;
d) attivazione di uno o più punti vendita addizionali.

Il contributo è elevato a fino a 3.000 euro per i punti vendita esclusivi siti nelle Aree interne, di cui alla Mappa Aree Interne 2020 valevole per il ciclo di programmazione 2021-2027, aggiornata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS).

La domanda va presentata dall’8 febbraio 2024 (ore 10:00) all’8 marzo 2024 (ore 17:00)in via telematica al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso la procedura disponibile nell’area riservata del portale www.impresainungiorno.gov.it.

Si sottolinea che, come indicato dal Dipartimento dell'Editoria, la documentazione attestante le attività svolte e le eventuali spese sostenute deve essere conservata e resa disponibile su richiesta dell’amministrazione in sede di controllo.

RIMBORSO AL 50% DELLE SPESE RELATIVE ALL'ANNO 2022

È inoltre riconosciuto un contributo, pari al 50 per cento delle spese sostenute nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2022, al netto dell’IVA ove prevista, con riferimento alle seguenti voci di spesa:

a) Imposta municipale unica - IMU;
b) Tassa per i servizi indivisibili - TASI;
c) Canone per l’occupazione del suolo pubblico - COSAP;
d) Tassa per l’occupazione del suolo pubblico - TOSAP (ove istituita dalle amministrazioni proprietarie delle aree, in alternativa al COSAP).
e) Tassa sui rifiuti - TARI;
f) Spese per canoni di locazione
g) Spese per i servizi di fornitura di energia elettrica;
h) Spese per i servizi telefonici e di collegamento a Internet;
i) Spese per l’acquisto o il noleggio di registratori di cassa o registratori telematici e di dispositivi POS.
j) Altre spese sostenute per la trasformazione digitale dell’ammodernamento tecnologico.

Anche in questo caso la domanda va presentata dal 15 marzo 2024 (ore 10:00) al 15 aprile 2024 (ore 17:00) per via telematica, al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso la procedura disponibile nell’area riservata del portale www.impresainungiorno.gov.it.

Si sottolinea che, come indicato dal Dipartimento dell'Editoria, la documentazione attestante le spese sostenute deve essere conservata e resa disponibile su richiesta dell’amministrazione in sede di controllo.

In entrambi i casi il contributo è erogato mediante accredito sul conto corrente intestato al beneficiario dichiarato nella domanda.

Le scadenze fiscali del mese di dicembre

23 Novembre 2023

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.

VENERDI’ 15 DICEMBRE

IVA - Adempimenti - Regolarizzazione della mancata certificazione dei corrispettivi.


LUNEDI’ 16 DICEMBRE

ASSISTENZA FISCALE - Imposta trattenuta dal sostituto d’imposta - Versamento.

IMU - Imposta municipale - Generalità dei contribuenti - Versamento rata a saldo per il 2023.

CEDOLARE SECCA / IMPOSTE SUI REDDITI - Contratti di locazione breve - Intermediari immobiliari - Ritenute operate – Versamento.

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Imposta sostitutiva - Versamento.

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Ritenuta d’acconto - Versamento.

REDDITI DI CAPITALE - Risparmio amministrato - Versamento acconto imposta sostitutiva.

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE - c.d. “Tobin Tax” - Versamento.

IVA - Contribuenti mensili - Mese di novembre 2023 - Versamento.

IVA - Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta.

IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Attività svolte a carattere continuativo - Versamento

ACCISE - Versamento imposta.

IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tardivo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza.

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento.

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL’IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento.

MERCOLEDÌ 20 DICEMBRE

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Definizione liti - Versamento rateale delle somme dovute.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - C.d. “ravvedimento speciale” delle dichiarazioni relative al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti - Versamento rateale delle somme dovute.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Regolarizzazione di omessi versamenti relativi ad atti di acquiescenza, accertamenti con adesione, conciliazione ecc. - Versamento rateale.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Omessi versamenti relativi ad atti di acquiescenza, accertamenti con adesione, conciliazione ecc. - Versamento.


MERCOLEDÌ 27 DICEMBRE

IVA - Acconto di dicembre - Versamento.

IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili.

ACCISE - Prodotti immessi in consumo dal 1° al 15 dicembre - Versamento.

ACCISE - Gas naturale - Versamento della rata d’acconto mensile.

VENERDI’ 29 DICEMBRE

IVA - Imposta afferente le operazioni doganali effettuate nel mese di dicembre - Versamento.

Voucher connettività in scadenza a fine anno

23 Novembre 2023

Ultime settimane per poter richiedere il voucher connettività. Le domande potranno infatti essere inoltrate fino al 31 dicembre. Ricordiamo che si tratta di un contributo per abbonamenti a internet ultraveloce da richiedere direttamente agli operatori telefonici con l’obiettivo, come spiega il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di incentivare la digitalizzazione delle imprese e incoraggiare la diffusione della banda ultralarga nel nostro Paese.

Invitiamo chi non l’avesse ancora fatto ad approfittare di questa agevolazione che è stata introdotta nel 2022 e poi – a seguito dell’approvazione da parte della Commissione europea - prolungata per tutto il 2023 e della quale non ci c’è alcuna certezza che venga ulteriormente promossa anche nel 2024.

L'agevolazione si rivolge a micro, piccole e medie imprese e, a partire dal 23 maggio scorso, anche ai titolari di partita Iva che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale o una delle professioni non organizzate.

Sono previsti varie tipologie di voucher.

Voucher A1 con contributo di connettività pari a 300 euro per un contratto di abbonamento ella durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 30 Mbit/s – 300 Mbit/s.

Voucher A2 con contributo di connettività pari a 300 euro per un contratto della durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 300 Mbit/s – 1 Gbit/s. Per connessioni che offrono velocità pari ad 1 Gbit il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari.

Voucher B con contributo di connettività pari a 500 euro per un contratto della durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 300 Mbit/s – 1 Gbit/s. Per connessioni che offrono velocità pari ad 1 Gbit il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari. (Per tale tipologia di voucher è prevista una soglia di banda minima garantita pari ad almeno 30 Mbit/s).

Voucher C con contributo di connettività pari a 2.000 euro per un contratto della durata di 24 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download superiore ad 1 Gbit/s. Il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari. (Per tale tipologia di voucher è prevista una soglia di banda minima garantita pari ad almeno 100 Mbit/s).


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